Dall’Argentina lettera aperta di Vito De Palma a Giorgia Meloni e a FdI

Dall’Argentina lettera aperta di Vito De Palma a Giorgia Meloni e a FdI –

Aderendo alla proposta del giornale di voler dare l’avvio ad una pubblicazione continuativa di pagine dedicate ai delegati ed ai rappresentanti degli italiani nel mondo dei diversi partiti politici italiani, inizio la mia collaborazione con questa lettera aperta rivolta a Fratelli d’Italia e contestualmente a tutti i suoi simpatizzanti in Argentina, la nazione sudamericana con maggior numero di residenti italiani nel mondo.

A tale proposito, esordisco con un primo commento alquanto tempestivo. Ho letto, e non senza stupore, la recente “Lettera Aperta alla Lega” del delegato leghista Bomrad in Argentina, pubblicata il 12 gennaio scorso.

Sarebbe troppo scontato mettersi a polemizzare su di essa, ricordando come la richiesta d’unità di tutta la coalizione politica, fatta nel momento necessario e cioè prima delle elezioni, sia stata totalmente disattesa. Anzi, il candidato a senatore Marcelo Bomrad preferì fare tutta la campagna usando il simbolo del suo partito, la Lega, che non compariva nella scheda elettorale, invece di quello che già era presente tra le liste, quello del Centrodestra unito.

Ma fare polemiche su un passato, che alla fine ci ha visto tutti più o meno sconfitti, veramente non avrebbe alcun senso in questo momento. Quindi, della citata lettera aperta prenderò in considerazione solo la parte relativa alle proposte per il futuro, ovviamente rielaborandole secondo le mie idee.

Credo che la prima esigenza, evidente e improrogabilmente impellente, sia quella di ristabilire la legalità della politica in generale e delle connesse funzioni amministrative. Cominciando ovviamente dal processo elettorale, ma non solo da quello.

Il processo elettorale certamente va cambiato. Toccherà ai tecnici stabilire la formula migliore per rendere assolutamente trasparente la votazione.

E non soltanto per gli ovvi motivi di legalità citati in precedenza. Ci sono anche chiare motivazioni politiche, perché è evidente a chiunque che un sistema elettorale così permeabile ai brogli abbia finito per provocare due effetti a catena disastrosi. Il primo, caratterizzato dal fatto che gli italiani residenti in Argentina non hanno più preso veramente a cuore le votazioni, determinando indici di partecipazione bassissimi. Il secondo, che alla fine sono risultati eletti rappresentanti di circoli molto ristretti, che poi non hanno saputo o voluto riversare i benefici sulla comunità italoargentina, che ha visto veramente poco di tutto quello che l’Italia effettivamente fa e spende per i suoi cittadini all’estero.

Ovviamente questa mancanza d’interesse ha retro-alimentato la scarsa volontà di partecipazione della gente, in un perfetto e perverso circolo vizioso, con il risultato kafkiano che, da quando si vota all’estero, le cose invece di migliorare sono peggiorate, specialmente per quanto riguarda i servizi consolari ma anche in altri aspetti, come gli aiuti umanitari e sanitari per i nostri connazionali più bisognosi.

La legalità va poi ristabilita anche rispetto all’applicazione della legge dello “Ius Sanguinis”, il così definito “diritto di sangue” che stabilisce che ogni individuo possa acquisire automaticamente la cittadinanza italiana se almeno uno dei suoi genitori è cittadino italiano. Non serve a nulla avere una legge vigente se poi, per motivi tecnici di mancanza di personale nei consolati italiani nel mondo, la stessa non può essere applicata e ciò finisce per creare inevitabilmente enormi ingiustizie e favorire i meno bisognosi. Quelli, per capirci, che non si sa come riescono a comprare a caro prezzo le prenotazioni per le pratiche di riconoscimento della cittadinanza o del rinnovo del passaporto (cosa tecnicamente impossibile nella piattaforma informatica Prenot@mi del MAE), o quelli che hanno la possibilità di vivere qualche mese in Italia e fare la pratica di riconoscimento in loco nel comune di residenza.

Proviamo a immaginare cosa succederebbe in Italia se chiunque avesse la necessità di dirigersi al suo Comune di residenza per rinnovare la carta di identità e si sentisse dire: “Ripassi tra sei mesi, o quando riuscirà a rimediare un appuntamento”.

Posso testimoniare personalmente di casi qui in Argentina di persone che da oltre un anno non riescono a rinnovare il loro passaporto.

Sento spesso dire, o leggo: “Ma perché dovremmo dare la cittadinanza a persone che non parlano nemmeno la lingua e che non dimostrano nessun interesse per l’Italia?”. Buona obiezione.

Alla quale rispondo con un’altra domanda: “Che abbiamo fatto noi, o meglio che ha fatto chi aveva il potere, per mantenere viva la lingua e la cultura italiana nella numerosissima comunità in Argentina”?

Voglio fare un esempio, chissà forse un po’ banale ma a mio vedere molto illuminante. Sapete qual è la cantante italiana ancora oggi più conosciuta e amata in Argentina? Raffaella Carrà.

Un’artista straordinaria, per l’amor di Dio, ma non abbiamo prodotto nulla in Italia per le generazioni seguenti? Il cinema italiano è rimasto a Fellini e Bertolucci? A me non risulta, ma qui in Argentina non è arrivato quasi nulla.

Corsi di italiano, possibilmente online e gratuiti, sono stati offerti? Le borse di studio, numerose e importanti, sono andate sempre ai chi realmente le meritava o si sono perse – magari in buona parte – nei meandri di quei “circoli molto ristretti” a cui ho fatto cenno in precedenza?

Io ritengo che se c’è una legge in vigore, vi siano solo due possibilità: o la si rispetta seguendola o la si modifica in Parlamento. Ma finché c’è, l’unica alternativa è applicarla correttamente. Chi come noi è di Destra non crede nell’illegalità e nei favoritismi, ma solo nella giustizia sociale e nella meritocrazia.

Per applicare la legge si possono seguire diverse strade, come già illustrato in diverse circostanze precedenti, non solamente a costo zero ma addirittura con sensibile profitto per l’erario. Alla stessa maniera, lavorando con persone competenti – e qui ce ne sono tantissime nella comunità italiana, con un associazionismo molto forte – si possono realizzare molti programmi culturali o di turismo di ritorno, con un altissimo impatto politico e finanziati genuinamente, senza impegnare risorse dello Stato.

Poi c’è il tema dei giovani, un tema che è fondamentale per il futuro. Purtroppo le associazioni italiane in Argentina sono in via di estinzione per il mancato ricambio generazionale a cui facevamo accenno prima. Bisogna avvicinare i giovani ai nostri ideali, perché l’italoargentino è, nella sua grande maggioranza, naturalmente conservatore, con valori molto forti di patria, di famiglia, di identità culturale.

Ed è proprio in questo vasto ed importante bacino giovanile, ansioso ed assetato di identità, dove occorre operare per far amare un paese con le nostre eccellenze geografiche, archeologiche, artistiche, enogastronomiche, con quelle della moda e del design, con i suoi marchi di prestigio, la musica, il cinema. E se non ci si riuscirà o se non saremo in grado di agire con profitto, converrà dedicarsi ad altra attività.

Durante la campagna elettorale, nel ruolo a me attribuito di candidato alla Camera, mi sono attenuto fedelmente al programma di Fratelli d’Italia, che condividevo e condivido ancora pienamente.

Allora, se vogliamo parlare di futuro, non c’è molto da aggiungere: bisogna solo cercare di rispettare e realizzare in concreto le promesse elettorali.

Perché agendo in tal modo, non solo si darebbe un enorme aiuto ai nostri connazionali italoargentini, ma si otterrebbe anche il risultato del riconoscimento politico per il buon operato compiuto.

Con una legge elettorale blindata anti brogli, certa e inviolabile, il conseguente riconoscimento politico che si otterrà sarà ciò che permetterà di vincere le elezioni ed eleggere candidati della coalizione che possano proteggere tutte le conquiste che arriveranno grazie a questo governo di Centrodestra.

Le proposte ci sono e sono state inoltrate a chi di dovere. Personalmente, sono fiero di questo Governo e del suo Premier, Giorgia Meloni, che sta mietendo enormi consensi qui in Argentina come nel resto del continente.

Bisogna considerare che in America Meridionale, dopo anni d’alternanza tra diversi modelli economici estremi e relativi risultati catastrofici, esiste una spinta fortissima generalizzata verso nuove prospettive, specialmente tra i giovani.

Per questa ragione Giorgia Meloni sta diventando rapidamente da noi un carismatico simbolo internazionale e con le sue idee, la sua forza e la sua coerenza, è una carta da giocarsi con decisione per avvicinarsi sempre meglio ai più giovani.

Sono certo che tutti faremo il possibile per mantenere le promesse fatte.

Vito De Palma*

*Candidato a Deputato nelle Elezioni Politiche 2022 in rappresentanza di Fratelli d’Italia nella sezione America Meridionale, portavoce del Circolo Argentina 1 di Fratelli d’Italia, giornalista professionista e telecronista sportivo della catena internazionale ESPN.