Connazionali all’estero ancora più dimenticati senza Berlusconi

Connazionali all’estero ancora più dimenticati senza Berlusconi –

Coccodrilli, piagnistei, polemiche, anatemi, accuse infamanti. E di tutto un po’ di più del ragionevole e del sentimento del momento avvertito nel Paese.

Ma l’unica considerazione che appare da fare ed approfondire, in tanto irrispettoso e disumano marasma di critiche e dissenso senza logica esternate per la morte del Cavaliere, è che da oggi, senza di lui, gli oltre 70 milioni di italiani nel mondo, residenti in ogni nazione del mondo del nostro orbe terraqueo, cittadini italiani già a sufficienza dimenticati e trascurati, saranno ancora più soli e abbandonati.

Giova ricordare che fu il vituperato Cavaliere, con una delle sue proverbiali, mirabolanti e senza alcun dubbio originali iniziative, a dare vita, nel lontano 2001 alla nascita della seconda edizione del Ministero per gli Italiani nel Mondo-MIM, in rappresentanza e tutela di tutti i nostri connazionali residenti all’estero. Fu in occasione del secondo Governo Berlusconi, dopo le elezioni politiche del 2001, che videro la vittoria della coalizione di centro-destra, nella XIV legislatura repubblicana (30 maggio 2001-27 aprile 2006), che si diede vita a questa nuova edizione del MIM, affidandola all’on. Mirko Tremaglia di AN.

Precedenti in tal senso furono il Ministero per gli italiani nel mondo nel I Governo Berlusconi (10 maggio 1994-17 gennaio 1995), al cui vertice fu posto il diplomatico Sergio Berlinguer, che partecipava al governo quale indipendente, e prima ancora il Ministero per gli italiani all’estero e l’immigrazione, creato nell’ambito del VII Governo Andreotti, tra il 17 aprile 1991 e il 24 aprile 1992, la cui titolare fu Margherita Boniver, del Partito socialista italiano.

Recentemente, nel 2022, la neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a caccia di voti, non dimenticò, ma unicamente per pura promozione, considerate le realizzazioni successive del suo governo, di citare la nuova creazione di un Dicastero che si occupasse dei nostri cittadini all’estero. Di un Istituto, quello in argomento, erroneamente definito Ministero che, oltre ad essere un Organismo senza portafoglio, si sostanziava invece e in concreto, nell’essere unicamente un Dipartimento apposito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Tutto ciò premesso ed in attesa di poter vedere cosa sarà della nostra gente all’estero dopo la dipartita dell’unico vero, loro vessillifero, in ragione delle molte mail ricevute al riguardo in questi ultimi giorni, ci preme sottolineare ed evidenziare come a nessuno, tra i delegati all’estero, non solo dei partiti della maggioranza ma anche degli altri dell’opposizione, in rappresentanza della nostra gente di diversa veduta politica, sia loro venuto in mente di porgere un minimo gesto di omaggio, dando vita ad una delegazione, in loro rappresentanza, per poter tributare ai funerali il loro ultimo saluto alle esequie di un parlamentare loro vicino così tragicamente scomparso.

Pier Francesco Corso